Converto i vostri Vecchi PC (Aziendali-Domestici) in Workstations Linux per migliorarne la Privacy e l’uso Sicuro-Confidenziale

Dal 1998 promuovo e supporto l’uso (inizialmente per il solo coordinamento-gestione service, ma oggi esteso a privati, micro-piccole imprese, pubblico-terzo settore) dell’informatica libera (Open Source) minimalista, robusta (per migliorare la resilienza operativa digitale) e delle tecnologie digitali aperte, etiche, sostenibili soprattutto per proteggersi dai ransomware, salvaguardare (anche durante i viaggi) la propria privacy e migliorare confidenzialità/anonimato in rete, oltre che dalla pervasività, dipendenza, influenza, disinformazione, manipolazione, condizionamento, ingerenza (e relativi rischi psicologici, sociali, sicurezza, frodi) derivante da piattaforme-servizi internet (sia da PC che da telefonia mobile).

Le Privacy Enhancing Technologies/Techniques (PETs) che adotto sono semplici, minimaliste, convenienti oltre che basate sul riuso sostenibile dei vostri PC obsoleti, che ammodernerò con il sistema operativo Linux e software libero Open Source.

Con questi computer (workstations) Linux customizzati (che utilizzo come PC sicuri ed “e-mail sandbox” dal 1998 per proteggermi dai primi malware) “almeno Intel Core 5 a 64 bit con 4 GB di RAM” (più sicuri e maggiormente preservatori di privacy-confidenzialità-anonimato) posso poi offrire ulteriori interventi di formazione e addestramento per:

– tecniche OSINT, salvaguardia privacy, sicurezza, anonimato digitale (anche durante viaggi e trasferte)

– l’utilizzo consapevole del web e per favorire una maggior sicurezza informatica, affrontando tematiche legate alla navigazione online come la violazione della propria privacy, la profilazione, la sorveglianza, condizionamento-manipolazione

– aumentare la comprensibilità nei contratti di servizio e nelle politiche di trattamento dati

– combattere le dipendenze e l’abuso dei dispositivi digitali attraverso piani-iniziative mirate, promuovendo un uso sano, equilibrato della tecnologia (diritto alla disconnessione)

– contribuire a una cultura digitale low-cost, frugale, minimalista, robusta, libera-aperta, etica basata sulla collaborazione, responsabilità, condivisione e sulla difesa-tutela dell’utente

** In un mondo in cui l’ambiente digitale domina sempre più le nostre vite, hai bisogno di qualcuno che conosca tecnologie e tecniche per proteggerti dai rischi e dalle minacce informatiche, aumentando nel contempo privacy-confidenzialità e resilienza operativa

Sensing, Monitoring & Data Acquisition | Connectivity & OT-Embedded

Promuovo un ulteriore (mio) progetto (per l’economia di prossimità/innovazione tecnologica del territorio) specifico per Industria 4.0/Manutenzione 4.0, monitoraggio ambientale e domotica wireless (attualmente in fase R&D, ricerca specifiche nuove partnerships tecniche, commerciali), rivolto allo sviluppo di una piccola (collaborativa-smart-work ready) organizzazione in outsourcing di project & service management (field/after-sales), specializzata nella gestione (commerciale, contrattuale, tecnico-economica, organizzativa, logistica, esecutiva, HSE, dispute-controversie-contenziosi) di semplici-robusti progetti OT minimalisti (prototipi/P.O.C. lato tecnologie Industria 4.0/Manutenzione 4.0, Domotica, IoT e sistemi embedded) per il rilevamento, monitoraggio, data logging e connettività più in generale (focus su monitoraggio, diagnostica, manutenzione predittiva).

Progetti OT realizzabili mediante l’uso cost-effective di sistemi Linux e software libero implementati su PC standard (anche obsoleti), low-cost PLC/schede elettroniche embedded (Arduino) e single board computers Raspberry Pi.

L’infrastruttura informatica “on-premises & privacy-preserving” di gestione progetti e servizi tecnici su commessa è prototipale oltre che realizzata con sistemi Linux, software libero ed il “riuso” di computer obsoleti.

La soluzione ICT si inserisce come estensione alle altre mie infrastrutture informatiche prototipali (SOHO per micro-piccole imprese) collaborative (basate su CMS, CRM & Ticket Management software) dedicate alla raccolta, condivisione, analisi dati per l’attività di coordinamento-esecuzione interventi in campo-cantiere (field service & service post-vendita) e gestione del ciclo di vita (knowledge/life-cycle/asset management) della base d’installato (storico interventi, guasti, modifiche, selezione ricambi, manualistica, schemi-disegni, configurazioni-personalizzazioni hardware, versioni software) specificamente lato beni strumentali industriali “software-intensive”, applicazioni d’automazione industriale (discreta) e tecnologie Industria 4.0.

Informatica Libera (Linux, Open Source, FLOSS) & Riuso dei propri vecchi PC per Innovare e Digitalizzare con convenienza, minimalismo e sostenibilità le piccole organizzazioni di Service Industriale Internazionale (Post-Vendita & Field Service)

Le competenze e capacità nel service industriale del progetto SMDATA Lab nascono On-the-Job agli inizi del 2000 per eseguire piani (territoriali) volti all’innovazione, digitalizzazione, internazionalizzazione delle micro-piccole imprese locali (subappaltatrici-subfornitrici), realizzando “soluzioni digitali prototipali” (con interfaccia in lingua inglese) e business frameworks “project-based” (processi, procedure, istruzioni, metodi, tecniche, modelli, strumenti orientati al coordinamento-esecuzione di progetti, servizi tecnici in campo-cantiere su commesse internazionali) per le piccole organizzazioni di field service, service post-vendita del comparto beni strumentali industriali “software-intensive” (macchine di produzione-linee automatiche) e applicazioni (greenfield/brownfield) d’automazione industriale discreta.

La tecnologia on-premises (server usati-ricondizionati, workstations Linux, software libero) ed i processi adottati potenziano-migliorano-velocizzano la collaborazione con i propri clienti nazionali-esteri, diretti ed indiretti e sono rivolti ad artigiani, ditte individuali, micro, piccole imprese del territorio (OEMs, integratori di sistemi, distributori, rivenditori, assemblatori di quasi macchine, manutentori) che lavorano in subappalto (principalmente per/all’estero) nelle operazioni d’installazione, cablaggio, pre-commissioning, commissioning, start-up, test run, completion, handover, training e successiva assistenza tecnica, manutenzione.

Nei piani è previsto il riuso conveniente ed ecosostenibile di vecchi PC del cliente e l’integrazione con sistemi Linux, software libero nella realizzazione di piccole infrastrutture informatiche (SOHO Small Office/Home Office) collaborative (collegate anche in remoto agli ERP in cloud del cliente) dedicate alla raccolta, condivisione, analisi dati per le attività di coordinamento-esecuzione interventi in campo-cantiere (field service & service post-vendita) e gestione del ciclo di vita (knowledge/life-cycle/asset management) della base d’installato (storico interventi, guasti, modifiche, selezione ricambi, manualistica, schemi-disegni, configurazioni-personalizzazioni hardware, versioni software) specificamente lato quadristica elettrica di automazione-controllo, bordo macchina, architetture informatiche industriali (OT-Embedded) di sistemi “software-intensive” SCADA/IACS/ICS per applicazioni industriali basate sull’uso di azionamenti, motori elettrici (BT), attuatori.

Il progetto SMDATA Lab promuove l’adozione di sistemi Linux, software/hardware libero, applicazioni web (principalmente CMS, CRM & tools di Ticket Management/Help-Desk), il riuso eco-sostenibile dei propri vecchi PC (almeno Intel Core 2 Duo a 64 bit con 4 GB di RAM per i server) ed in generale di tutto l’hardware elettronico obsoleto ancora funzionante (d’ufficio e d’intrattenimento domestico come i vecchi grandi televisori LCD/LED utili per la realizzazione dei sistemi di videoconferenza) per attuare piani di innovazione e digitalizzazione frugale avanzata (aperta, sostenibile, conveniente, semplice, minimale, frugale, robusta, resiliente, sicura, immune, etica, oltre che preservatrice di sicurezza-privacy-confidenzialità-anonimato) a basso costo presso piccole organizzazioni di field service & service post-vendita industriale con budget insufficienti per acquistare tecnologie informatiche proprietarie e commerciali o con la necessità di accrescere la difesa dagli attacchi ransomware (rafforzando resilienza operativa digitale), tutelando nel contempo la propria privacy durante l’uso dei propri computer e smartphones.

I piani sono basati sull’utilizzo dell’informatica “libera” domestica (smart-remote working) e lavorativa nei piccoli uffici (SOHO) installando ed amministrando PC Linux Debian (desktop, portatili, server, SBC) sistemi di produttività personale (LibreOffice & Office 365 accessibile via web), videoconferenza, collaborazione, condivisione, analisi dati.

Per chi già dispone delle licenze commerciali e necessita anche di un’elevata interoperabilità per l’interscambio dei documenti con i propri clienti è sempre comunque possibile utilizzare (sicuramente più laborioso) anche su Linux (se non sono presenti macro nei files) la suite Office 365 Online/OneDrive (solo mediante l’utilizzo via web/browser) oltre naturalmente a LibreOffice (anche se ad oggi il software non permette una piena compatibilità con fogli elettronici, documenti di testo e presentazioni realizzate nativamente con MS Office).

SMDATA Lab supporta la promozione e diffusione di “strumenti digitali prototipali” (con interfaccia utente prevalentemente in lingua inglese) basati principalmente su desktop Linux, oltre che dell’insieme di tecnologie libere, aperte, resilienti a basso costo (in particolare se si hanno budget limitati per i sistemi informativi), eco-sostenibili, volutamente minimalisti, robuste, scalabili, facilmente amministrabili e ripristinabili (in caso di guasto), oltre che capaci di resistere maggiormente agli attacchi ransomware, preservando nel contempo la privacy degli utenti.

Sempre con l’obiettivo di facilitare l’analisi (estrazione, manipolazione, modellazione, simulazione, reportistica) e condivisione dei dati (oltre ad accrescere le capacità di comunicazione, collaborazione, coordinamento anche in lingua inglese, sempre più richieste ai piccoli subfornitori-subappaltatori nazionali da parte dei loro committenti che già lavorano da anni per i mercati esteri) all’interno di piccoli gruppi di lavoro (anche in modalità remota).

P.S. un particolare che ho sempre apprezzato (avendo operato per anni nel comparto industrial OEMs & EPC contractors) del lavorare nei subappalti per l’oil&gas, petrolchimico, power generation, marine è vedere le aziende “EPC” italiane più grandi spingere nel far comunicare in lingua inglese la maggior parte del proprio personale interno-esterno oltre a tutta la catena di fornitura-appalto. Questo lo si evince di frequente nelle comunicazioni e-mail di commessa anche tra soli connazionali che avvengono quasi sempre in lingua inglese.

Tecnologie ICT Libere utilizzate dal progetto SMDATA Lab

Ad oggi le capacità-competenze del progetto SMDATA LAB prevedono:

  • ricondizionamento (se necessario) e formattazione dei PC desktop/portatili obsoleti Windows esistenti con il sistema operativo Linux (Debian) e software libero (con interfaccia utente in lingua inglese) per la produttività personale (LibreOffice), antivirus, firewall, accesso (se già presenti in azienda) al file server Windows, gestionale ERP (solo se in web, cloud e/o sistemi legacy UNIX), internet e posta elettronica
  • installazione di file server Linux di backup supplementari (ridondanti) per rafforzare l’infrastruttura di archiviazione dati esistente basata su file server Windows (aumentando nel contempo la resilienza agli attacchi ransomware)
  • installazione di piattaforme web (LAMP) “privacy-preserving” (basate sul sistema operativo Linux e software libero) per la comunicazione, condivisione e collaborazione aziendale “asincrona” (anche per lo smart working ed il telelavoro)
  • realizzazione di architetture di rete per l’accesso remoto sicuro ai computer aziendali (solo per PC desktop, portatili e server Linux)
  • installazione di strumenti LibreOffice, Knime, DBeaver per l’estrazione, manipolazione, analisi dati, modellistica, simulazione e reportistica con focus su tecniche e strumenti di “contract, project & service management” per la gestione di attività, risorse, tempi nei progetti-servizi tecnici su commessa in campo-cantiere (field service) e service post-vendita industriale internazionale

Le tecnologie libere adottate (ricordo che i software liberi non hanno da contratto nessuna garanzia o prevedono risarcimenti per malfunzionamenti, perdite di dati, adempimenti-infrazioni GDPR, etc.) sono installate gradualmente (inizialmente in sola modalità/architettura “on-premises” e futuribilmente presso data centers locali) nell’infrastruttura informatica esistente attraverso il riutilizzo (eco-sostenibile) e il ricondizionamento di vecchi PC desktop/portatili già in uso (almeno Intel Core 2 Duo a 64 bit con 4 GB di RAM per i server e Core 5 per i desktop/portatili) limitando gli oneri per l’acquisto di nuovo hardware, licenze d’uso, rafforzando nel contempo la tutela della privacy degli utenti e la protezione dai principali attacchi informatici.

Il processo di ammodernamento non influisce sul resto dei desktop, portatili, file server lasciati sotto l’ambiente Windows o sui gestionali (ERP), periferiche, dispositivi di rete. 

In tutti i progetti vengono adottate tecnologie libere, robuste, scalabili e resilienti (agli attacchi informatici) facilmente amministrabili e ripristinabili (in caso di guasto).

Non è prevista l’integrazione con sistemi d’autenticazione centralizzata (Active Directory) o tecnologie esterne (già l’interfacciamento con il protocollo di condivisione SMB Windows presenta a volte problemi) in quanto vanificherebbero la stabilità ed il livello di disponibilità dei sistemi Linux (oltre a complicare la ricerca di malfunzionamenti ed innescare la necessità di dover chiedere il supporto a pagamento anche degli integratori esperti in sistemi Windows).

In tutti i miei interventi professionali per l’IT ho sempre adottato l’approccio KISS ‘Keep it Simple and Secure’.

Informatica Libera (Linux, Open Source, FLOSS) per le piccole Organizzazioni di Service Post-Vendita Industriale (analisi del comparto dal punto di vista degli addetti ai lavori)

Nonostante il marketing e le numerose pubblicazioni accademiche sulla servitizzazione manifatturiera si prodighino nel promuovere la crescente importanza strategica degli emergenti modelli di business basati sui servizi industriali erogati a canone e/o uso-consumo (il tutto reso possibile dalle avveniristiche tecnologie IoT ed analisi predittive dell’intelligenza artificiale), ancora oggi il service post-vendita industriale di stampo tradizionale (basato sulla risoluzione reattiva di guasti e fornitura ricambi, oltre che erogato a misura, in economia, time-sheet o contratti a corpo, a scalare, a gettone) rimane ancora il modello operativo ed economico predominante sul mercato.

Con l’aggravante di venir spesso considerato da molte delle aziende manifatturiere e rivenditrici di beni strumentali (componenti, sistemi, equipaggiamenti, macchinari automatici di produzione) come “il male necessario” per poter continuare a vendere i propri prodotti.

Lo dimostra il fatto che in molte micro e piccole imprese (ma anche in molte aziende medio-piccole) la gestione del service è ancora delegata (come semplice centro di costo) all’ufficio commerciale/tecnico come una sorta di fastidiosa attività part-time.

Laddove il service esiste invece come ente formale e centro di profitto (come nella maggior parte dei grandi OEMs), questa risulta essere il più delle volte una sorta di “organizzazione sottodimensionata, perennemente in difficoltà nell’operare con efficienza e proattività”, cronicamente in stato di “tensione” con il resto dei dipartimenti aziendali più tradizionali (vendite, acquisti, ingegneria, produzione, amministrazione). E per dirla tutta, a volte nemmeno ben vista dal cliente finale (end-user), laddove la base installata non risulti funzionalmente robusta ed affidabile nel tempo (o ci vogliano ogni volta tempi biblici per inviare un tecnico/ricambio o risolvere un problema o guasto).

Sembra un controsenso, ma molti manutentori dei clienti (che ricordiamoci sono poi gli acquirenti principali dei contratti service) a torto o ragione si lamentano che molte organizzazioni di service post-vendita industriale dei fornitori abbiano sempre più (complici i considerevoli margini del comparto) “la loro ragion d’essere” fintanto che ci sono continui guasti da sistemare.

Mentre (e concordo con i manutentori) dovrebbero invece operare con interventi più sofisticati (senza sostituirsi in maniera pervasiva al personale interno dell’end-user) e “generativi di valore” per il cliente (basati sulle pratiche dell’ingegneria di manutenzione e del più moderno asset-management & reliability-management) volti a prevenirli o limitarli almeno in parte e che soprattutto non richiedano ogni volta il costoso invio reattivo-in urgenza di un tecnico d’assistenza in campo anche per le anomalie di funzionamento più banali (le limitazioni ai viaggi del personale tecnico di field-service durante la pandemia e le difficoltà ad approvvigionare ancora oggi i ricambi dovrebbero averci insegnato la lezione).

Da qui a mio avviso l’importanza di digitalizzare (non tutto, come promosso da un certo marketing, ma solo quello che realmente-praticamente serve ed è utile) sempre più la propria base d’installato con le tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 – Manutenzione 4.0: sistemi di tele presenza e/o tele manutenzione e/o telediagnosi e/o monitoraggio-accesso in remoto più in generale.

Senza dimenticare di farlo anche presso gli uffici delle organizzazioni commerciali e di gestione contratti post-vendita industriali, dotandoli di strumenti collaborativi (semplici e minimali) come CMS, CRM e Ticket Manager/Help-Desk atti a creare un’infrastruttura digitale anche di “knowledge management” (creare uno storico anomalie/guasti/interventi su database condivisi facilmente interrogabili ed elaborabili) per la propria base d’installato, così da innescare analisi affidabilistiche proattive e strutturate (esempio: root-cause-analysis RCA) da trasformare successivamente in nuove opportunità di vendita per interventi manutentivi e o progetti d’ammodernamento (upgrade, retrofit, revamping, replacement, expansion) di “maggior valore” per il cliente (oltre che naturalmente per velocizzare l’accesso alle informazioni necessarie all’esecuzione degli interventi in campo-cantiere o di semplice supporto telefonico ed e-mail da parte degli addetti service post-vendita).

Ad oggi invece l’attenzione per il digitale delle organizzazioni service è ancora quasi esclusivamente indirizzata ai soli strumenti informatici (gestionali-amministrativi) per inserire ordini, contabilizzare gli interventi, prelevare dal magazzino i ricambi, stampare rapportini, DDT ed inviare fatture. Inoltre la crescente regolamentazione EU lato digitale, ha introdotto un ulteriore freno a digitalizzare estensivamente la propria organizzazione (in particolare nelle micro-piccole imprese prive dei necessari budget) per paura delle violazioni informatiche (es. data-breach, ransomware) e del costo/complessità degli adempimenti-architetture lato sicurezza-privacy (e relative potenziali verifiche-ispezioni-sanzioni).

Più di 25 anni di lavoro nel comparto (dapprima come tecnico trasfertista e poi come gestore-coordinatore lavori in campo-cantiere/field-service) mi hanno insegnato che “lato investimenti” solo le rimanenze dei budget aziendali (storicamente indirizzati ai reparti di produzione ed ingegneria) sono messi a disposizione del service, dando però priorità alle sole spese per nuove attrezzature tecniche e dispositivi di protezione individuali (DPI) del personale trasfertista che effettua gli interventi in campo (field-service).

Chi invece lavora nella “commercializzazione & gestione” dei contratti post-vendita (commerciali, gestori, capi commessa, operatori front-office/back-office) è molto probabile che si ritrovi ad operare con strumenti informatici obsoleti, limitati o comunque non adeguati a supportare e coordinare l’intero ciclo degli articolati processi operativi per il service (che ripeto non sono solo esclusivamente quelli amministrativi e contabili).

Tipico è il caso dell’addetto abituato ormai da anni a lavorare con computer e software obsoleti rispetto ai colleghi degli altri reparti, solitamente con un accesso parziale all’ERP aziendale (solo per la parte inserimento/fatturazione ordini di intervento in campo e controllo giacenze/consegne ricambi), lasciandolo quotidianamente e caoticamente in balia di numerose telefonate, e-mail, modelli word (magari solo nella lingua italiana) e fogli excel (i classici listoni condivisi sul file server aziendale) atti a sopperire alla mancanza di strumenti di raccolta, condivisione (dati, informazioni, conoscenza), collaborazione e coordinamento organizzativo-operativo (oltre che di analisi dei dati aziendali di reparto) dedicati al particolare iter operativo del service post-vendita per beni strumentali. Per non parlare dell’ingente numero di ore uomo settimanalmente sprecate nel raccogliere (con solleciti, e-mail, telefonate, visite, riunioni) dati e informazioni detenute dal solo personale d’ingegneria e/o field service.

Se poi si lavora (come è sempre più il caso) con una base d’installato principalmente estera appartenente ad una clientela quasi sempre straniera, le operazioni si complicano ulteriormente. Ricordiamoci che quasi tutti gli OEMs di beni strumentali nazionali lavorano da più di 20 anni principalmente per l’export, cionostante molti dei processi, documenti e strumenti informatici aziendali hanno ancora una forte connotazione per il solo mercato nazionale (un particolare che ho sempre apprezzato del lavorare nei subappalti per l’oil&gas, petrolchimico è vedere le aziende “EPC” italiane più grandi spingere nel far comunicare in lingua inglese la maggior parte del proprio personale interno-esterno oltre a tutta la catena di fornitura-appalto. Questo lo si evince di frequente nelle comunicazioni e-mail di commessa anche tra soli connazionali che avvengono quasi sempre in lingua inglese).

Da febbraio 2023 ho pertanto ripreso a sviluppare, testare e promuovere un progetto già intrapreso nel 2003 (con una mia precedente iniziativa professionale), ritornando ad occuparmi di come digitalizzare (ad oggi solo mediante soluzioni SOHO prototipali) con “l’informatica libera” (e strumenti Office) in maniera sostenibile e a basso costo innanzitutto le piccole organizzazioni di vendita e gestione per i contratti esteri di service post-vendita industriale e field service dei beni strumentali industriali “software-intensive” e applicazioni (greenfield/brownfield) d’automazione industriale (anche e soprattutto Industria 4.0).

Il tutto partendo dall’assunto che già da tempo i sistemi Linux ed il software libero sono utilizzati dalle grandi aziende dell’informatica nazionale per coordinare con successo le attività di service post-vendita (Managed Services/ITIL) per i loro sistemi, progetti e servizi digitali.

Per gli operatori del service post-vendita industriale & field service industriale interessati ad approfondire il contenuto dell’articolo, sottolineo che nei miei interventi professionali non è prevista la vendita di hardware e/o software (i programmi sono Open-Source quindi liberamente scaricabili da internet da chiunque, o fruibili direttamente attraverso sottoscrizione con il produttore di software in modalità cloud-SaaS freemium senza supporto tecnico e alternativamente anche a pagamento comprensivo di servizio backup-manutenzione-aggiornamento).

E’ invece incluso il mio supporto diretto per installare ed utilizzare tali programmi presso i vostri uffici in modalità “on-premises” oltre alla graduale fornitura (e relativo addestramento all’uso) di un “business framework” in lingua inglese (processi, procedure, istruzioni, metodi, tecniche, modelli, strumenti) ideato per supportare chi lavora dall’ufficio/casa (anche in smart-remote working) nelle operazioni di coordinamento-esecuzione field service & service post-vendita industriale internazionale specificamente lato beni strumentali industriali “software-intensive”, applicazioni d’automazione industriale (discreta) e tecnologie Industria 4.0.